Esistono casi ben documentati di sintomi neurologici insorgenti acutamente in soggetti che fanno immersioni in apnea particolarmente impegnative per l’elevata profondità o per il loro numero elevato. In particolare, questa sindrome è stata descritta in pescatori professionisti di perle ed è stata denominata Taravana. Parrebbe che il Taravana sia dovuto alla pesca subacquea in apnea e alla mancanza di tempi di recupero adeguati. Difatti i pescatori polinesiani delle isole Tuamotu, effettuavano da 40 a 60 immersioni al giorno ad una profondità variabile tra i 30 ed i 42 metri. Questi effettuavano la discesa con un peso tra i piedi, e risalivano arrampicandosi su di una fune a cui, da un lato, era ancorato il cesto per la raccolta delle perle che veniva recuperato a forza di braccia dal barcaiolo in superficie. La discesa era di durata variabile tra i 30 e i 60 secondi, con un tempo totale d’immersione intorno ai 100 s (1.40 minuti), ed intervallo di superficie, tra una immersione e l’altra, di 4-6 minuti.
Le caratteristiche cliniche salienti del Taravana sono l’esordio durante o subito dopo la fine dell’attività subacquea, la sintomatologia suggestiva per lesioni cerebrali e la documentazione con esami radiologici di piccole lesioni multiple a livello del cervello.
Per diverso tempo il Taravana è stato interpretato semplicemente come il risultato di un accumulo di azoto conseguente alle ripetute (ancorché brevi) esposizioni iperbariche; in pratica una vera e propria malattia da decompressione.
Quando e’ piu’ probabile che possano conparire delle problematiche dovute al taravana:
- Contesto:
- Immersioni a zavorra fissa
- Profondità da 20 a 45 m;
- Iperventilazione prolungata per un tempo variabile tra 30 e 60 secondi;
- Risalita rapida;
- Sforzo muscolare;
- 15 immersioni/ora di media;
- 5/6 ore continuative;
- obiettivo : pesca subacquea
- -Le manifestazioni cliniche riscontrate sono:
- vestibolari – labirintiche :
– vertigini,
– disturbi dell’equilibrio,
– disturbi uditivi (ipoacusia, tinnito, sordità improvvisa)
- neurologiche centrali:
– disartria,
– afasia,
– emiparesi e/o parestesie destre
Il taravana puo’essere evitato mediante l’adozione di alcune semplici precauzioni:
- Intervallo di superficie almeno doppio del tempo di apnea;
- Diminuire la velocità di risalita negli ultimi 8-10 metri;
- Risalita a glottide aperta per evitare barotraumi polmonari;
- Assunzione liquidi durante la gara o la battuta di pesca;
- Non esporsi ad estenuanti giornate di pesca.